IL DIFENSORE DI FOGGIA

venerdì 30 ottobre 2009

GRANDE OCCHIO NEI CIELI DI MOSCA


Un oggetto non identificato nel cielo di Mosca, è proprio il caso di dirlo. Questo video amatoriale, ripreso ormai diversi giorni fa in Russia, ha fatto il giro del mondo e ora si appresta a farlo una seconda volta in cerca di spiegazioni e possibili giustificazioni a un fenomeno simile.
Si è pensato a emissioni tossiche o ancora ai residui di un fenomeno atmosferico abbattutosi chissà dove. ma una spiegazione c'è e la dà Il Disinformatico: si tratta di una nuvola strana. Strana ma non aliena e anzi nota agli esperti. Secondo l'esperto interpellato da Paolo Attivissimo si poptrebbe trattare di un un 'hole punch cloud' o un esteso banco di stratocumoli. L'effetto alieno infine è dato dal sole, che filtra tra le nubi.
Chi l'ha girato ha subito pensato a una strana nuvola. Strana lo è, tanto che dimensioni e forma sono inquietanti. Facile pensare a un Ufo. Facile però anche chiedere a un meteorologo.

lunedì 12 ottobre 2009

BOMBA CONTRO CASERMA, DUE FERITI



MILANO - Un libico di 35 anni ha fatto esplodere una bomba rudimentale, stamani alle 7.45, davanti alla caserma Santa Barbara in piazzale Perrucchetti a Milano. I feriti sono due: un militare colpito lievemente da una scheggia e lo stesso attentatore che ha invece riportato gravi lacerazioni a una mano, che gli è stata amputata, e al viso. L'attentatore è regolare in Italia, residente a Milano e con precedenti penali che, però, secondo fonti di intelligence, non hanno niente a che fare con il terrorismo.
Le indagini sull'attentato compiuto stamani contro la caserma santa Barbara di Milano sono condotte congiuntamente da Ros dei Carabinieri e Digos della Questura di Milano.
"Allo stato - hanno spiegato fonti dell'intelligence- si tratta di un gesto isolato di una persona che non ha alcun precedente specifico". Secondo una prima ricostruzione dell'attentato, il libico, cercando di infilarsi tra l'auto di un militare che stava entrando dalla porta carraia della caserma e il muro, è stato affrontato, da lontano, dai militari di guardia che gli hanno spianato contro il fucile mitragliatore. A quel punto, dicendo solo brevi parole in arabo, il libico ha fatto saltare in aria la valigetta in metallo che aveva in una mano. In tasca aveva un biglietto ferroviario per una tratta proveniente da Napoli sul quale gli investigatori stanno ancora lavorando per capirne l'importanza. Si escludono al momento in Procura, a Milano, collegamenti tra l'attentatore di questa mattina e i 4 marocchini, due dei quali arrestati nel dicembre del 2008, che avevano intenzione di compiere attentati contro obiettivi sensibili tra cui proprio la caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti. Il comandante della caserma, il Colonnello Valentino De Simone, e fonti investigative hanno "smentito categoricamente" che il libico abbia proferito frasi inerenti ai nostri militari in Afghanistan.
Lo ha affermato il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, in una conferenza alla quale hanno partecipato anche i capi della Digos e del Ros di Milano e i vertici dei carabinieri di Milano. Spataro ha spiegato che l'esplosione "non ha visto utilizzata l'intera quantitativo di esplosivo". In sostanza l'ordigno, a base di nitrati, sostanze che si trovano liberamente in vendita, non è esploso del tutto. Spataro ha comunque sottolineato che non si sa se il libico arrestato "abbia da sé confezionato l'ordigno" e che "la quantità della sostanza utilizzata e quella inesplosa non è ancora stata accertata".
L'attentato di questa mattina, afferma il direttore della polizia di prevenzione (Ucigos), il prefetto Carlo De Stefano, "presenta aspetti di gravità e virulenza che fanno ipotizzare che l'obiettivo dell'attentatore fosse quello di provocare vittime". Allo stato, aggiunge inoltre, "é difficile stabilire se si tratta di un gesto isolato di un fanatico o del disegno di un gruppo integralista". Il direttore dell'Ucigos conferma che la caserma Santa Barbara "era già emersa come possibile obiettivo di un'azione terroristica" ma che Mohammed Game non aveva "alcun collegamento" con i marocchini che progettavano attentati in Lombardia e arrestati nel dicembre scorso a Milano.